Un tempo per soffrire è un romanzo appassionante, caratterizzato da una trama articolata e avvincente. Quello che balza all’occhio fin dalle prime righe è che John Connelly scrive dannatamente bene e lo fa con una scrittura piuttosto raffinata ed elegante, nonostante gli argomenti trattati. Ne sono rimasta conquistata! La storia è ben strutturata, sempre coerente lungo tutto il suo corso. Ad un certo punto assume una connotazione dark, che ho trovato appropriata al contesto e gradevole. Lo stile ricorda vagamente Stephen King vecchia maniera, con la differenza che Connelly è meno prolisso e psichedelico rispetto al Re. Il romanzo è davvero intricato, denso di eventi e di personaggi, ai quali l’autore dedica spazio e attenzione creando in questo modo un certo legame d’affezione tra loro e il lettore. Un sottile umorismo ogni tanto fa capolino nei dialoghi per spazzare l’atmosfera altrimenti troppo cupa. la tensione è alta: ogni pagina si sussegue alle altre lasciando un sentimento di apprensione per quello che sembra stia per accadere. Il riguardo nella descrizione degli ambienti è considerevole, soprattutto l’atmosfera creata intorno ai paesaggi più consueti, che si tingono delle sfumature più inquietanti. Il fulcro del libro è rappresentato dalla coinvolgente indagine di Parker che trascina il lettore in un’avventura fatta di misteriose coincidenze, sfibranti ricerche, oscuri talismani, antiche profezie e visioni fantasmagoriche, fino all’epilogo finale: suggestivo e appagante, ma che lascia ampio respiro per gli sviluppi successivi della serie. Potete gustare il romanzo da solo oppure, se particolarmente ingolositi, assaporarlo con l’aggiunta di altri ottimi assaggi della serie. Very good!
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